GIORGIO ZANCHETTI presente su: ARTEeCRITICA (1996)
"Nella sperimentazione estetica di Pezzella si intrecciano indissolubilmente la poesia d'azione, la componente visuale e quella musicale. Ma, al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, le operazioni che di volta in volta si offrono alla lettura, all'ascolto o allo sguardo dello spettatore si contraddistinguono per la loro peculiare linearità. Poeta metropolitano in senso quasi tautologico, Pezzella ha elaborato uno schema operativo rigoroso articolato dal 1994 ad oggi in una serie di scritture-azioni realizzate sul campo con la composizione di testi sulle stampanti laser automatiche presenti nelle stazione del metro, con la lettura e l'affissione di quei testi negli stessi spazi delle sotterranea, infine intervenendo su di essi con leggeri graffiti che registrano la traccia quasi impercettibile di un passaggio. Si tratta, come ha sottolineato Emilio Insgò, si una sorta di nuova sistema metrico all'interno del quale riversare una stupefacente massa di riferimento e di stimoli eterogenei: dalla citazione colta alla registrazione del dato esistenziale più immediato, dalla programmatica confusione di arte e vita fino a motto di spirito o alla gag. I risultati dell'operazione sono raccontati col titolo di Poesia di Transito in un libretto delle edizioni Diecidue, in due multipli in forma di scatola realizzati dall'autore, in un personalissimo video e in una cartella di poesie-locandina realizzata dalla Galleria Derbylius di Milano."
"Sono Dedalus di terza generazione, seguo a J. Joyce e U. Eco. Questo secondo battesimo non l’ho cercato come non ho cercato il primo. Da questo ignoto sono posseduto come lo sono stati i miei due predecessori, salvando del mito la radice del cercatore che va verso la luce. Di questo recente passato ho riconosciuto a J. l’influenza che ha avuto su di me il suo giovane antieroe Stephan Dedalus nella condotta di un processo formativo attraverso l’opera del racconto della sua vita tra i gesuiti. L’archivio dei documentari di poesia e lo studioDedalus sono stati il mio omaggio allo scrittore irlandese. Ho ricavato da un autoritratto fotografico un disegno da ex libris divenuto logo dei miei libri d’artista e ora mia icona poetica e grafica..."
Intervista a Vincenzo Pezzella, autore di PoesiediTransito presente su: CINQUECOLONNE Magazine
"Ci sono poeti che scrivono e riscrivono le loro poesie forse perché insicuri, tagliano, aggiungono, tolgono col rischio di perdere l’idea originaria. Non è il caso di Vincenzo Pezzella, il quale in PoesiediTransito 1994-1999 (Edizioni “Archivi del ‘900”, 1999) ha raccolto poesie scritte di getto, come si diceva una volta alle scuole d’infanzia, in brutta copia, senza rivisitazione. Un'altra "anomalia" data dal fatto che le ha scritte su foglietti tipo biglietti da visita che si stampa personalmente nelle macchinette della sotterranea della metropolitana. Esse si alimentano.."
PROLOGOMENI PER UNO SCRITTO SULLE POESIEdiTRANSITO di VINCENZO PEZZELLA Archivio Dedalus Edizioni (Milano 2011) presente su: Sdefinizioni art mag "Quando un intellettuale, di cuore puro e occhio vivace, che ha dato prova con scritti, grafici e canzoni del suo essere al mondo, che da poeta scrive libretti di opere coinvolgendo persino Monteverdi e da pictor optimus illustra testi difficili, lasciando che i suoi interessi creativi vadano dagli zingari alle imprese di Joyce, fino a un celebrato fabbricante di violini e oltre, che viaggi avvolto ed incatramato nell'essere e fare poesia nelle ore morte, e che si perda nel mondo del fare, significa che magari a nostra insaputa, esiste ancora qualcuno che crede che fare arte sia tuttora un attività dell'intelletto. Questo poeta, in modo prosaico, a torto del suo intelletto aristocratico, si sposta in metropolitana, un mezzo grigio, anonimo e pieno di anonimi volti di anonimi. Il metrò è un mezzo triste nella sua essenza.."